Itinerario della Grangia

4 h
16,00
[27] Sommariva del Bosco
Difficoltà: F (Family)
Difficoltà: MF (Mountain Bike Facile)
GPS

Un itinerario ricco di biodiversità che raggiunge gli antichi insediamenti agricoli della cascina La Grangia e delle frazioni Agostinassi, Maniga e Tavelle, con alcune cappelle di pregio lungo il percorso.

! ATTENZIONE: SENTIERO NON SEGNALATO, NECESSARIA TRACCIA GPX PER PERCORRERLO !

ITINERARIO

Il percorso si svolge prevalentemente su strada asfaltata. Dalla piazza Seyssel di Sommariva del Bosco si scende, con bicicletta a mano, in piazza Roma poi si prende via Cavour. Raggiunta la chiesa del Convento dei Servi di Maria, si svolta a sinistra in via Alasia costeggiando l’antico edificio conventuale oggi casa di riposo. 

Attraversato il passaggio a livello ferroviario si prosegue per via Cavallermaggiore. Sottopassata la circonvallazione, la strada prosegue sull’argine del rio Pocapaglia. Alla destra si vedono i prati irrigui di regione Sala, alla sinistra sul pietroso argine cresce abbondante la Reynutria japonica, pianta invasiva dotata di robusti stoloni sotterranei da cui si sviluppano rigogliosi germogli che a fine estate si ricoprono di grappoli di fiori bianchi molto amati dalle api.

Quindi si attraversa la bealera dei Molini che sottopassa in galleria il rio Pocapaglia: si tratta di opere idrauliche attuate nei secoli passati per bonificare le zone paludose, consentire le irrigazioni e fornire energia ai mulini.

Raggiunto un ponte la strada svolta a sinistra, sopraelevata di oltre tre metri sul piano di campagna e raggiunge, nei pressi della sede dell’associazione pescatori La Liseta, un secondo ponte in muratura a due arcate sulla bealera Carmagnotta.

Ci si avvia verso la zona delle risorgive dove crescono alberi ben adattati all’ambiente umido: ontani, salici, pioppi e nelle zone più salubri querce, nei fossi e lungo le bealere l’iris giallo e le tife dalle caratteristiche mazze brune. Sovente si incontrano uccelli acquatici: anatre, garzette, aironi, cicogne al pascolo negli umidi prati. La nutria, roditore originario del sud America, ha trovato qui una zona adatta al suo insediamento sviluppando piccole colonie che hanno attirato l’attenzione del più importante dei predatori nostrani: il lupo.

 Salendo leggermente si raggiunge la chiesetta della frazione Agostinassi con la facciata dipinta dal pittore locale Giovanni Olivero detto Scabrone, poi si devia subito a sinistra verso la cascina La Grangia. Qui si consiglia una piccola deviazione, nuovamente a sinistra, per ammirare la bella cappella barocca dedicata a San Giovanni Battista inserita al centro dei fabbricati rurali della cascina; tale cappella venne fatta costruire dai Marchesi Seyssel d’Aix, come ricorda l’epigrafe in latino posta sul portale.

 

 [NB: è possibile raggiungere la cascina La Grangia attraverso una deviazione che si trova 800 mt. ca. alla propria sinistra dopo il ponte della Carmagnotta; giunti alla curva caratterizzata da una grande quercia si tiene la sinistra e si prende un sentiero erboso, non agevole per le biciclette, che porta direttamente dietro la cascina La Grangia]

 

 Superata la cascina La Grangia si prosegue e giunti in prossimità del ponte sulla bealera dei Molini si gira a destra. Il paesaggio è quello tipico delle pianure cuneesi con campi e prati irrigui dove d’estate domina il mais, mentre lungo i corsi d’acqua crescono filari di pioppi. Dopo alcuni insediamenti industriali si supera il viadotto dell’autostrada al termine del quale si gira a sinistra per prendere un viottolo erboso, in alcuni tratti costeggiante l’autostrada, che porta alla cascina Pessine.

Da questa località, superato un ponte, si prende un tratto di strada asfaltata che porta alla frazione Tavelle, oltre la quale si prende una deviazione a destra con l’indicazione della frazione Maniga; giunti di fronte alla bella facciata della chiesa della frazione, con le tracce di una pregevole meridiana, si prosegue sulla destra, si supera nuovamente il viadotto dell’autostrada e percorrendo in senso inverso la strada antistante la cascina La Grangia si torna alla chiesetta della frazione Agostinassi.

Qui si prende la strada e sinistra e superate alcune case si devia a destra seguendo l’indicazione di cascina Verne. Il nome deriva dalla pianta dell’ontano (verna in piemontese) che qui cresce spontaneo nelle zone umide.

[NB: è possibile, tralasciando la deviazione per cascina Verne proseguire e superare il cavalcavia dell’autostrada per raggiungere la bella zona dei laghi Aurora per poi tornare sull’itinerario principale]

Passata la cascina Verne si giunge a un bivio, prendendo la deviazione sulla destra per agevole carrareccia erbosa si ritorna sulla strada asfaltata di via Cavallermaggiore. In questo tratto il percorso costeggia un bel bosco naturale sviluppatosi nell’area umida detta Sermasè dove crescono ontani, pioppi bianchi e neri, enormi querce, mentre lungo le riane troviamo il viburno dai bei fiori bianchi, la rara calta palustre e nell’acqua la ninfea gialla.

 Infine si percorre all’inverso il tratto di strada che transitando sul ponte a doppia arcata della Carmagnotta riporta all’abitato di Sommariva del Bosco.

 

 

string(5459) "

Il percorso si svolge prevalentemente su strada asfaltata. Dalla piazza Seyssel di Sommariva del Bosco si scende, con bicicletta a mano, in piazza Roma poi si prende via Cavour. Raggiunta la chiesa del Convento dei Servi di Maria, si svolta a sinistra in via Alasia costeggiando l’antico edificio conventuale oggi casa di riposo. 

Attraversato il passaggio a livello ferroviario si prosegue per via Cavallermaggiore. Sottopassata la circonvallazione, la strada prosegue sull’argine del rio Pocapaglia. Alla destra si vedono i prati irrigui di regione Sala, alla sinistra sul pietroso argine cresce abbondante la Reynutria japonica, pianta invasiva dotata di robusti stoloni sotterranei da cui si sviluppano rigogliosi germogli che a fine estate si ricoprono di grappoli di fiori bianchi molto amati dalle api.

Quindi si attraversa la bealera dei Molini che sottopassa in galleria il rio Pocapaglia: si tratta di opere idrauliche attuate nei secoli passati per bonificare le zone paludose, consentire le irrigazioni e fornire energia ai mulini.

Raggiunto un ponte la strada svolta a sinistra, sopraelevata di oltre tre metri sul piano di campagna e raggiunge, nei pressi della sede dell’associazione pescatori La Liseta, un secondo ponte in muratura a due arcate sulla bealera Carmagnotta.

Ci si avvia verso la zona delle risorgive dove crescono alberi ben adattati all’ambiente umido: ontani, salici, pioppi e nelle zone più salubri querce, nei fossi e lungo le bealere l’iris giallo e le tife dalle caratteristiche mazze brune. Sovente si incontrano uccelli acquatici: anatre, garzette, aironi, cicogne al pascolo negli umidi prati. La nutria, roditore originario del sud America, ha trovato qui una zona adatta al suo insediamento sviluppando piccole colonie che hanno attirato l’attenzione del più importante dei predatori nostrani: il lupo.

 Salendo leggermente si raggiunge la chiesetta della frazione Agostinassi con la facciata dipinta dal pittore locale Giovanni Olivero detto Scabrone, poi si devia subito a sinistra verso la cascina La Grangia. Qui si consiglia una piccola deviazione, nuovamente a sinistra, per ammirare la bella cappella barocca dedicata a San Giovanni Battista inserita al centro dei fabbricati rurali della cascina; tale cappella venne fatta costruire dai Marchesi Seyssel d’Aix, come ricorda l’epigrafe in latino posta sul portale.

 

 [NB: è possibile raggiungere la cascina La Grangia attraverso una deviazione che si trova 800 mt. ca. alla propria sinistra dopo il ponte della Carmagnotta; giunti alla curva caratterizzata da una grande quercia si tiene la sinistra e si prende un sentiero erboso, non agevole per le biciclette, che porta direttamente dietro la cascina La Grangia]

 

 Superata la cascina La Grangia si prosegue e giunti in prossimità del ponte sulla bealera dei Molini si gira a destra. Il paesaggio è quello tipico delle pianure cuneesi con campi e prati irrigui dove d’estate domina il mais, mentre lungo i corsi d’acqua crescono filari di pioppi. Dopo alcuni insediamenti industriali si supera il viadotto dell’autostrada al termine del quale si gira a sinistra per prendere un viottolo erboso, in alcuni tratti costeggiante l’autostrada, che porta alla cascina Pessine.

Da questa località, superato un ponte, si prende un tratto di strada asfaltata che porta alla frazione Tavelle, oltre la quale si prende una deviazione a destra con l’indicazione della frazione Maniga; giunti di fronte alla bella facciata della chiesa della frazione, con le tracce di una pregevole meridiana, si prosegue sulla destra, si supera nuovamente il viadotto dell’autostrada e percorrendo in senso inverso la strada antistante la cascina La Grangia si torna alla chiesetta della frazione Agostinassi.

Qui si prende la strada e sinistra e superate alcune case si devia a destra seguendo l’indicazione di cascina Verne. Il nome deriva dalla pianta dell’ontano (verna in piemontese) che qui cresce spontaneo nelle zone umide.

[NB: è possibile, tralasciando la deviazione per cascina Verne proseguire e superare il cavalcavia dell’autostrada per raggiungere la bella zona dei laghi Aurora per poi tornare sull’itinerario principale]

Passata la cascina Verne si giunge a un bivio, prendendo la deviazione sulla destra per agevole carrareccia erbosa si ritorna sulla strada asfaltata di via Cavallermaggiore. In questo tratto il percorso costeggia un bel bosco naturale sviluppatosi nell’area umida detta Sermasè dove crescono ontani, pioppi bianchi e neri, enormi querce, mentre lungo le riane troviamo il viburno dai bei fiori bianchi, la rara calta palustre e nell’acqua la ninfea gialla.

 Infine si percorre all’inverso il tratto di strada che transitando sul ponte a doppia arcata della Carmagnotta riporta all’abitato di Sommariva del Bosco.

 

 

"

AVVERTENZE

! ATTENZIONE: SENTIERO NON SEGNALATO, NECESSARIA TRACCIA GPX PER PERCORRERLO !

Percorso in gran parte pianeggiante, di facile fruizione, PARTICOLARMENTE ADATTO ALLA FRUIZIONE IN MOUNTAIN BIKE.

Si raccomanda sempre di munirsi della cartina e/o traccia GPX, di dotarsi di scarpe adatte alle escursioni su fondi sconnessi, eventualmente di bastone o racchette da escursionismo. Nel periodo primaverile / estivo è consigliabile portarsi nello zainetto dell'acqua da bere e una barretta energetica.
Non fare mai esclusivo affidamento alle disponibilità di acqua sul posto.

E' consigliabile, prima di partire, consultare preventivamente le previsioni meteo e contattare il sito web dell’Ecomuseo o i nostri uffici per accertarsi dell’effettiva percorribilità dei Sentieri.

Alle persone allergiche a punture di insetti, pollini, polvere o altro, si raccomanda di munirsi dei medicinali necessari a fronteggiare eventuali punture o inalazioni impreviste.

Prima di partire per un Sentiero si raccomanda di comunicare a qualcuno la propria meta o il Sentiero percorso, in modo tale da permettere, in caso di necessità, di essere raggiunti più facilmente ed ottimizzare eventuali operazioni di soccorso.

L’Ecomuseo si solleva da qualsivoglia responsabilità per danni, infortuni e smarrimenti verso i fruitori dei Sentieri.

TORNA A TUTTI I SENTIERI
Condividi questo articolo
STAMPA    la pagina è ottimizzata per la stampa formato A4

Storia di Montà

di BALDASSARRE MOLINO
Il volume sulla storia di Montà, dalle origini al Settecento, con mappe, ricostruzioni grafiche, e la versione integrale degli Statuti di Montà del 1501 | 445 pagine a colori.
€ 25.00 - Subito disponibile

ROERO,
flora spontanea e vegetazione

di FRANCO ROTA
La grande opera sugli aspetti morfologici, geologici, idrografici e climatologici del Roero | 383 pagine a colori.
€ 25.00 - Subito disponibile

ROERO,
repertorio artistico

di WALTER ACCIGLIARO
La grande opera sull'arte dei Comuni del Roero | 572 pagine a colori.
€ 35.00 - Subito disponibile

ROERO,
repertorio storico

di BALDASSARRE MOLINO
La grande opera sulla storia dei Comuni del Roero | 380 pagine a colori.
€ 35.00 - Subito disponibile