Sentiero delle Due Acque

1 h 15 min
5,00
[27] Sommariva del Bosco
Difficoltà: F (Family)
Difficoltà: MF (Mountain Bike Facile)
GPS

Un percorso di grande interesse naturalistico, ricco di corsi d’acqua, risorgive e bealere che testimoniano il lavoro svolto nei secoli passati per fornire irrigazioni ai campi ed energia ai mulini.

ITINERARIO

Dalla piazza Seyssel si scende, con bicicletta a mano, in piazza Roma poi si prende via Cavour. Raggiunta la chiesa del Convento dei Servi di Maria, si svolta a sinistra in via Alasia costeggiando l’antico edificio conventuale oggi casa di riposo.  

Attraversato il passaggio a livello ferroviario si prosegue per via Cavallermaggiore. Sottopassata la circonvallazione, la strada prosegue sull’argine del rio Pocapaglia. Alla destra si vedono i prati irrigui di regione Sala, alla sinistra sul pietroso argine cresce abbondante la Reynutria japonica, pianta invasiva dotata di robusti stoloni sotterranei da cui si sviluppano rigogliosi germogli che a fine estate si ricoprono di grappoli di fiori bianchi molto amati dalle api.

Quindi si attraversa su un ponte la bealera dei Molini che sottopassa in galleria il rio Pocapaglia: si tratta di opere idrauliche attuate nei secoli passati per bonificare le zone paludose, consentire le irrigazioni e fornire energia ai mulini.

Raggiunto un ponte sul rio Pocapaglia, la strada svolta a sinistra, sopraelevata di oltre tre metri sul piano di campagna e raggiunge un bel ponte in muratura a due arcate sulla bealera Carmagnotta. Svoltando ancora a sinistra si entra nella zona delle risorgive della regione Sarmasse. Sulle sponde di questi corsi d’acqua crescono spontanei gli ontani (Alnus glutinosa) il viburno, la sanguinella, l’evonimo, il sambuco, i salici, i pioppi e, dove l’acqua non ristagna, la farnia (Quercus peduncolata). Nelle zone paludose dominano le tife dalle caratteristiche mazze brune, le lesche e le cannucce di palude, mentre nelle risorgive crescono floride le ninfee gialle.

Dopo circa 200 metri, svoltando nuovamente a sinistra di un piccolo ponte, si scende lungo il viottolo e con prudenza si attraversa una rittana su una pianca costruita dai pescatori, posta alla sinistra. Si arriva alle zone dove trovano ospitalità e rifugio i germani reali, le garzette e gli aironi, le pavoncelle e i porciglioni accompagnati sovente dalle cicogne che vengono qui a nutrirsi partendo dalle zone di nidificazione di Racconigi e Caramagna.

Si prosegue lungo il rio Freidan, (il toponimo deriva dalla presenza di risorgive di acqua fredda), uno degli affluenti che alimentano la bealera Carmagnotta: questo tratto è caratterizzato dalla presenza di interessanti colonie di cozze d’acqua dolce (Unio mancus).

Si giunge quindi nella interessante zona Due acque il cui toponimo deriva dal fatto che qui convergono la bealera proveniente dal Molino della Torre (che raccoglie le acque del rio Grione) e la bealera del Canale di Bra. Svoltando a sinistra, superati i due ponti si prosegue verso est sulla strada sterrata tra prati permanenti (non soggetti a semine ed arature) delle regioni Panero a sinistra e Basse a destra. Queste aree ogni anno a fine inverno sono soggette a completa sommersione per straripamento dei corsi d’acqua; il ricorrente fenomeno di allagamento apportatore di melme fertilizzanti è caratterizzato dalla presenza di numerosi voli di anatre. Una articolata rete di fossi consente sia lo sgrondo delle acque che le operazioni di irrigazione.

Valicato il viadotto della circonvallazione, svoltando a sinistra poco prima del passaggio a livello, si giunge nuovamente ad incontrare il rio Pocapaglia seguendo la strada che ne percorre l’argine; attraversato il rio su un moderno ponte dopo un centinaio di metri si svolta a destra in strada Altenetti. Questo nome ci racconta che qui si trovavano degli alteni ovvero coltivazioni di viti fatte crescere alte su filari di olmi o aceri. Percorsa per intero via Altenetti, giunti su via Cavallermaggiore si gira a destra e si rientra in paese.   

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Dalla piazza Seyssel si scende, con bicicletta a mano, in piazza Roma poi si prende via Cavour. Raggiunta la chiesa del Convento dei Servi di Maria, si svolta a sinistra in via Alasia costeggiando l’antico edificio conventuale oggi casa di riposo.  

Attraversato il passaggio a livello ferroviario si prosegue per via Cavallermaggiore. Sottopassata la circonvallazione, la strada prosegue sull’argine del rio Pocapaglia. Alla destra si vedono i prati irrigui di regione Sala, alla sinistra sul pietroso argine cresce abbondante la Reynutria japonica, pianta invasiva dotata di robusti stoloni sotterranei da cui si sviluppano rigogliosi germogli che a fine estate si ricoprono di grappoli di fiori bianchi molto amati dalle api.

Quindi si attraversa su un ponte la bealera dei Molini che sottopassa in galleria il rio Pocapaglia: si tratta di opere idrauliche attuate nei secoli passati per bonificare le zone paludose, consentire le irrigazioni e fornire energia ai mulini.

Raggiunto un ponte sul rio Pocapaglia, la strada svolta a sinistra, sopraelevata di oltre tre metri sul piano di campagna e raggiunge un bel ponte in muratura a due arcate sulla bealera Carmagnotta. Svoltando ancora a sinistra si entra nella zona delle risorgive della regione Sarmasse. Sulle sponde di questi corsi d’acqua crescono spontanei gli ontani (Alnus glutinosa) il viburno, la sanguinella, l’evonimo, il sambuco, i salici, i pioppi e, dove l’acqua non ristagna, la farnia (Quercus peduncolata). Nelle zone paludose dominano le tife dalle caratteristiche mazze brune, le lesche e le cannucce di palude, mentre nelle risorgive crescono floride le ninfee gialle.

Dopo circa 200 metri, svoltando nuovamente a sinistra di un piccolo ponte, si scende lungo il viottolo e con prudenza si attraversa una rittana su una pianca costruita dai pescatori, posta alla sinistra. Si arriva alle zone dove trovano ospitalità e rifugio i germani reali, le garzette e gli aironi, le pavoncelle e i porciglioni accompagnati sovente dalle cicogne che vengono qui a nutrirsi partendo dalle zone di nidificazione di Racconigi e Caramagna.

Si prosegue lungo il rio Freidan, (il toponimo deriva dalla presenza di risorgive di acqua fredda), uno degli affluenti che alimentano la bealera Carmagnotta: questo tratto è caratterizzato dalla presenza di interessanti colonie di cozze d’acqua dolce (Unio mancus).

Si giunge quindi nella interessante zona Due acque il cui toponimo deriva dal fatto che qui convergono la bealera proveniente dal Molino della Torre (che raccoglie le acque del rio Grione) e la bealera del Canale di Bra. Svoltando a sinistra, superati i due ponti si prosegue verso est sulla strada sterrata tra prati permanenti (non soggetti a semine ed arature) delle regioni Panero a sinistra e Basse a destra. Queste aree ogni anno a fine inverno sono soggette a completa sommersione per straripamento dei corsi d’acqua; il ricorrente fenomeno di allagamento apportatore di melme fertilizzanti è caratterizzato dalla presenza di numerosi voli di anatre. Una articolata rete di fossi consente sia lo sgrondo delle acque che le operazioni di irrigazione.

Valicato il viadotto della circonvallazione, svoltando a sinistra poco prima del passaggio a livello, si giunge nuovamente ad incontrare il rio Pocapaglia seguendo la strada che ne percorre l’argine; attraversato il rio su un moderno ponte dopo un centinaio di metri si svolta a destra in strada Altenetti. Questo nome ci racconta che qui si trovavano degli alteni ovvero coltivazioni di viti fatte crescere alte su filari di olmi o aceri. Percorsa per intero via Altenetti, giunti su via Cavallermaggiore si gira a destra e si rientra in paese.   

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AVVERTENZE

Percorso interamente pianeggiante, di facile fruizione, adatto alle famiglie: si può esplorare in mountain bike, e-bike o a piedi.

Il Sentiero è palinato e va intrapreso nel corretto senso di percorrenza: si raccomanda di percorrere i Sentieri nel senso di marcia indicato dalla segnaletica e nelle mappe; 

Si raccomanda sempre di munirsi della cartina o traccia GPX, di dotarsi di scarpe adatte alle escursioni su fondi sconnessi, eventualmente di bastone o racchette da escursionismo. Nel periodo primaverile / estivo è consigliabile portarsi nello zainetto dell'acqua da bere e una barretta energetica.
Non fare mai esclusivo affidamento alle disponibilità di acqua sul posto.

E' consigliabile, prima di partire, consultare preventivamente le previsioni meteo e contattare il sito web dell’Ecomuseo o i nostri uffici per accertarsi dell’effettiva percorribilità dei Sentieri.

Alle persone allergiche a punture di insetti, pollini, polvere o altro, si raccomanda di munirsi dei medicinali necessari a fronteggiare eventuali punture o inalazioni impreviste.

Prima di partire per un Sentiero si raccomanda di comunicare a qualcuno la propria meta o il Sentiero percorso, in modo tale da permettere, in caso di necessità, di essere raggiunti più facilmente ed ottimizzare eventuali operazioni di soccorso.

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