Sentiero dei Castelli

Magliano Alfieri Priocca Govone
4,20
15,00
380 m
50% naturalistico, 50% asfalto
Difficoltà: EE (Escursionisti Esperti)
Difficoltà: MF (Mountain Bike Facile)
GPS

E’ un itinerario che collega la residenza barocca degli Alfieri di Magliano Alfieri a quella sabauda di Govone, patrimonio Unesco. Un panoramico sentiero di cresta che si affaccia sulla pianura del fiume Tanaro passando per Priocca e le sue appartate campagne coltivate. Il percorso coincide per un lungo tratto con il Sentiero S3, di cui possono essere seguite le paline, ed è particolarmente adatto anche per la fruizione in MTB.

AUDIOGUIDA DEL SENTIERO: per usufruire dell'audioguida con traccia gpx integrata, è possibile scaricare sul proprio smartphone l'app gratuita Izi.Travel, ed attivare la geolocalizzazione: in questo modo una narrazione automatica si attiverà nei punti di interesse raccontando storie e curiosità.
Audioguida pre-visionabile anche su browser: https://izi.travel/it/11f5-sentiero-dei-castelli-ecomuseo-delle-rocche-del-roero/it



ITINERARIO

L’itinerario ha inizio da piazza Raimondo nel comune di Magliano Alfieri, dove è possibile parcheggiare l’auto e fare una sosta nel Parco Alfieri, piccolo ma grazioso spazio verde cittadino posto proprio in faccia al Castello, oppure affacciarsi alla balconata panoramica sulla pianura del fiume Tanaro, proprio davanti al Municipio.
L’itinerario esce dal concentrico di Magliano e, al fondo della discesa di Via Vincenzo Troia si svolta in Via San secondo, una strada asfaltata che serpeggia tra le abitazioni della dorsale collinare da cui si scorge il paese di Priocca a sinistra, e la pianura del Tanaro e le Langhe a destra.
Terminato l’asfalto in prossimità di Cascina Rocchetta, si prosegue tra terra e pietrisco e poco più avanti si svolta a sinistra tra i vigneti. Qui si serpeggia in un versante tra frutteti, vigneti e noccioleti, fino a raggiungere il fondovalle del rio Bertinetto, dove compaiono macchie di boscaglia e pioppi.
Si raggiunge così la frazione San Vittore di Priocca, dove, con una breve deviazione dall’itinerario di circa 300 mt, si può raggiungere la Pieve protoromanica di San Vittore, nascosta in un cortile privato.
Si scende in direzione di Priocca e si giunge ad un quadrivio di strade provinciali: si prosegue su quella principale in direzione del centro storico di Priocca su cui svetta l’imponente Chiesa neogotica di S.Stefano.
Oltrepassata a destra la Chiesa di San Rocco, dopo pochi metri si svolta a sinistra su Via Cavour, aggirando la parte più alta del concentrico. Si discende fino ad incrociare la strada provinciale 2 diretta ad Asti, la si e percorre per pochi metri in direzione di Priocca e si svolta a sinistra risalendo verso l’abitato di Serra Moriondo. Circa 20 metri prima del  Santuario di Madonna delle Grazie si scende su un brevissimo “scivolo” di  strada asfaltata che porta ad una strada campestre sterrata. Qui il panorama si apre in una nuova valletta di colture miste, con qualche tratto di boscaglia. Si giunge così al fondovalle caratterizzato da colture cerealicole e pascoli e si giunge il località Ponte del Re. Giunti in questo punto si può decidere se proseguire l’anello in direzione di Magliano Alfieri oppure se percorrere la deviazione che, attraverso la frazione Trinità, porta al centro storico di Govone e al castello reale dei Savoia.
L’anello verso Magliano risale poi gradatamente tra morbidi versanti collinari e giunge in frazione San Pietro di Govone, percorrendo il rettilineo tra le sue case. Poco prima di uscire dalla frazione imboccando strada Crocco si scorge una vecchia fornace di inizio Novecento, dove si cuocevano i mattoni utilizzati nell’edilizia locale. L’itinerario continua a scendere gradatamente in direzione di frazione Canove, percorrendo una strada asfaltata da cui si gode di una pregevole vista sull’abitato di Govone e sul suo castello. Giunti in prossimità del rio Sorso, si incrocia il Sentiero dei Mulini ed uno dei suoi manufatti più significativi, il mulino Gallo, un mulino settecentesco in funzione fino agli anni ’70 del Novecento. 


PUNTI DI INTERESSE:

 

CENTRO STORICO DI MAGLIANO ALFIERI E CASTELLO. Il castello domina la sommità del centro storico di Magliano Alfieri, da cui si gode di una vista panoramica sulla pianura degradante verso il fiume Tanaro. L’attuale residenza castellata venne edificata intorno al 1649 per volere del conte Catalano Alfieri, generale della fanteria sabauda, sul luogo della fortezza medievale:  un fabbricato sontuoso dalle linee severe e allo stesso tempo aggraziate del barocco maturo piemontese. Le parti di maggior pregio sono il portone, lo scalone d'onore, il salone delle feste e la gentilizia “cappella del Crocefisso”. Nell'ala est del piano nobile è ospitato il Museo di Arti e Tradizioni Popolari che raccoglie aspetti di cultura e folklore della comunità piemontese. Nel 1994 è stata inaugurata una sezione molto originale dedicata ai soffitti in gesso, elementi di un'identità culturale contadina ormai lontana.

 

PIEVE DI SAN VITTORE di PRIOCCA. In località Pirio, inglobata in un cortile di antiche cascine, sorge la pieve di S.Vittore, o quello che rimane dell’antichissimo edificio elencato nel diploma di Enrico III del 1041 e confermata al vescovo d’Asti. Di impronta protoromanica, risalente cioè alla prima metà dell’XI secolo, aveva cimitero annesso. Conserva la navata centrale e la sinistra, con absidi romaniche caratterizzate da lesene e archetti pensili. Si può visitare esternamente o, su richiesta e in occasioni festive, anche all’interno, dove si conserva un antico affresco raffigurante la madonna col Bambino, fiancheggiata da San Vittore martire e da Santa Caterina di Alessandria e una statua lignea della Madonna Assunta, opera dell’astigiano Giovan Battista Bonzanigo.

CENTRO STORICO DI PRIOCCA E CHIESA PARROCCHIALE
Il Sentiero attraversa per intero la “villa” di Priocca, nucleo abitativo con origine tra il 1000 e il 1200, sorto a ridosso dell’antico castello e della sua cappella dedicata a S.Stefano. Il castello, citato a partire dal 1041, fu completamente ricostruito agli inizi del XVIII secolo, ed è visibile oggi a lato della parrocchiale. Anche l’antica cappella del castello, citata per la prima volta nel 1345, venne ricostruita tra il 1905 e il 1908 in forme lombardo-ogivali. Per la sua imponenza e posizione, domina il concentrico del paese ed è ben visibile anche dalle colline circostanti. Il campanile, alto 33 metri, venne terminato nel 1923, mentre le decorazioni interne vennero eseguite nell’immediato dopoguerra.

 

CASTELLO REALE DI GOVONE
L’attuale edificio è frutto della trasformazione, su progetto di Guarino Guarini, di strutture trecentesche. Gli interventi successivi sono stati progettati da Benedetto Alfieri. Di proprietà dei conti Solaro di Govone fino al 1792, fu acquistato dai Savoia nel 1795. Abbandonato a seguito della sconfitta dei piemontesi da parte delle truppe francesi, il castello fu poi sottratto alla rovina dai Conti Alfieri di San Martino, che lo acquistarono con lo scopo di restituirlo ai Savoia, di cui fu di proprietà fino al 1850.
Nel 1897 venne acquistato dall’Amministrazione Comunale di Govone.
Il maestoso scalone d’onore a due rampe che orna la facciata Sud è arricchito da rilievi e sculture provenienti dalla Reggia di Venaria Reale. All’interno, tre sale sono rivestite da preziose carte cinesi che descrivono il ciclo della lavorazione della porcellana, dello stivaggio del the, della seta e del riso e con ornati di uccelli e fiori. Il salone da ballo, interessante modello di pittura neoclassica, appare come uno scenografico complesso monocromatico realizzato attraverso trompe-l’oeil.
Di notevole pregio artistico è la Chiesa dello Spirito Santo (1767) che, con l'arrivo dei Savoia a Govone, divenne cappella reale e fu collegata al Castello con una galleria. Percorrendo la stretta viuzza intorno alle mura del castello si può vedere la casa in cui abitò Jean Jacques Rousseau durante la sua permanenza a Govone.
Il Castello Reale di Govone compare oggi tra le residenze sabaude piemontesi che l'Unesco ha inserito, nel 1997, nella lista del patrimonio artistico mondiale.
È aperto al pubblico, con visite guidate, ogni domenica da aprile a ottobre.

 

ANTICA FORNACE DI SAN PIETRO
Sul limitare della strada che attraversa la frazione di San Pietro di Govone si può ammirare una fornace di inizio Novecento, dismessa ma perfettamente mantenuta. Utilizzata per la cottura dei mattoni ed altri materiali da costruzione fino al 1970, la fornace si riforniva da una cava di terra rosa posta dietro all’edificio stesso, e serviva l’edilizia locale. L’edificio con la sua ciminiera sono stati recentemente restaurati, ma al momento il sito è visibile solo esternamente.

 

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L’itinerario ha inizio da piazza Raimondo nel comune di Magliano Alfieri, dove è possibile parcheggiare l’auto e fare una sosta nel Parco Alfieri, piccolo ma grazioso spazio verde cittadino posto proprio in faccia al Castello, oppure affacciarsi alla balconata panoramica sulla pianura del fiume Tanaro, proprio davanti al Municipio.
L’itinerario esce dal concentrico di Magliano e, al fondo della discesa di Via Vincenzo Troia si svolta in Via San secondo, una strada asfaltata che serpeggia tra le abitazioni della dorsale collinare da cui si scorge il paese di Priocca a sinistra, e la pianura del Tanaro e le Langhe a destra.
Terminato l’asfalto in prossimità di Cascina Rocchetta, si prosegue tra terra e pietrisco e poco più avanti si svolta a sinistra tra i vigneti. Qui si serpeggia in un versante tra frutteti, vigneti e noccioleti, fino a raggiungere il fondovalle del rio Bertinetto, dove compaiono macchie di boscaglia e pioppi.
Si raggiunge così la frazione San Vittore di Priocca, dove, con una breve deviazione dall’itinerario di circa 300 mt, si può raggiungere la Pieve protoromanica di San Vittore, nascosta in un cortile privato.
Si scende in direzione di Priocca e si giunge ad un quadrivio di strade provinciali: si prosegue su quella principale in direzione del centro storico di Priocca su cui svetta l’imponente Chiesa neogotica di S.Stefano.
Oltrepassata a destra la Chiesa di San Rocco, dopo pochi metri si svolta a sinistra su Via Cavour, aggirando la parte più alta del concentrico. Si discende fino ad incrociare la strada provinciale 2 diretta ad Asti, la si e percorre per pochi metri in direzione di Priocca e si svolta a sinistra risalendo verso l’abitato di Serra Moriondo. Circa 20 metri prima del  Santuario di Madonna delle Grazie si scende su un brevissimo “scivolo” di  strada asfaltata che porta ad una strada campestre sterrata. Qui il panorama si apre in una nuova valletta di colture miste, con qualche tratto di boscaglia. Si giunge così al fondovalle caratterizzato da colture cerealicole e pascoli e si giunge il località Ponte del Re. Giunti in questo punto si può decidere se proseguire l’anello in direzione di Magliano Alfieri oppure se percorrere la deviazione che, attraverso la frazione Trinità, porta al centro storico di Govone e al castello reale dei Savoia.
L’anello verso Magliano risale poi gradatamente tra morbidi versanti collinari e giunge in frazione San Pietro di Govone, percorrendo il rettilineo tra le sue case. Poco prima di uscire dalla frazione imboccando strada Crocco si scorge una vecchia fornace di inizio Novecento, dove si cuocevano i mattoni utilizzati nell’edilizia locale. L’itinerario continua a scendere gradatamente in direzione di frazione Canove, percorrendo una strada asfaltata da cui si gode di una pregevole vista sull’abitato di Govone e sul suo castello. Giunti in prossimità del rio Sorso, si incrocia il Sentiero dei Mulini ed uno dei suoi manufatti più significativi, il mulino Gallo, un mulino settecentesco in funzione fino agli anni ’70 del Novecento. 


PUNTI DI INTERESSE:

 

CENTRO STORICO DI MAGLIANO ALFIERI E CASTELLO. Il castello domina la sommità del centro storico di Magliano Alfieri, da cui si gode di una vista panoramica sulla pianura degradante verso il fiume Tanaro. L’attuale residenza castellata venne edificata intorno al 1649 per volere del conte Catalano Alfieri, generale della fanteria sabauda, sul luogo della fortezza medievale:  un fabbricato sontuoso dalle linee severe e allo stesso tempo aggraziate del barocco maturo piemontese. Le parti di maggior pregio sono il portone, lo scalone d'onore, il salone delle feste e la gentilizia “cappella del Crocefisso”. Nell'ala est del piano nobile è ospitato il Museo di Arti e Tradizioni Popolari che raccoglie aspetti di cultura e folklore della comunità piemontese. Nel 1994 è stata inaugurata una sezione molto originale dedicata ai soffitti in gesso, elementi di un'identità culturale contadina ormai lontana.

 

PIEVE DI SAN VITTORE di PRIOCCA. In località Pirio, inglobata in un cortile di antiche cascine, sorge la pieve di S.Vittore, o quello che rimane dell’antichissimo edificio elencato nel diploma di Enrico III del 1041 e confermata al vescovo d’Asti. Di impronta protoromanica, risalente cioè alla prima metà dell’XI secolo, aveva cimitero annesso. Conserva la navata centrale e la sinistra, con absidi romaniche caratterizzate da lesene e archetti pensili. Si può visitare esternamente o, su richiesta e in occasioni festive, anche all’interno, dove si conserva un antico affresco raffigurante la madonna col Bambino, fiancheggiata da San Vittore martire e da Santa Caterina di Alessandria e una statua lignea della Madonna Assunta, opera dell’astigiano Giovan Battista Bonzanigo.

CENTRO STORICO DI PRIOCCA E CHIESA PARROCCHIALE
Il Sentiero attraversa per intero la “villa” di Priocca, nucleo abitativo con origine tra il 1000 e il 1200, sorto a ridosso dell’antico castello e della sua cappella dedicata a S.Stefano. Il castello, citato a partire dal 1041, fu completamente ricostruito agli inizi del XVIII secolo, ed è visibile oggi a lato della parrocchiale. Anche l’antica cappella del castello, citata per la prima volta nel 1345, venne ricostruita tra il 1905 e il 1908 in forme lombardo-ogivali. Per la sua imponenza e posizione, domina il concentrico del paese ed è ben visibile anche dalle colline circostanti. Il campanile, alto 33 metri, venne terminato nel 1923, mentre le decorazioni interne vennero eseguite nell’immediato dopoguerra.

 

CASTELLO REALE DI GOVONE
L’attuale edificio è frutto della trasformazione, su progetto di Guarino Guarini, di strutture trecentesche. Gli interventi successivi sono stati progettati da Benedetto Alfieri. Di proprietà dei conti Solaro di Govone fino al 1792, fu acquistato dai Savoia nel 1795. Abbandonato a seguito della sconfitta dei piemontesi da parte delle truppe francesi, il castello fu poi sottratto alla rovina dai Conti Alfieri di San Martino, che lo acquistarono con lo scopo di restituirlo ai Savoia, di cui fu di proprietà fino al 1850.
Nel 1897 venne acquistato dall’Amministrazione Comunale di Govone.
Il maestoso scalone d’onore a due rampe che orna la facciata Sud è arricchito da rilievi e sculture provenienti dalla Reggia di Venaria Reale. All’interno, tre sale sono rivestite da preziose carte cinesi che descrivono il ciclo della lavorazione della porcellana, dello stivaggio del the, della seta e del riso e con ornati di uccelli e fiori. Il salone da ballo, interessante modello di pittura neoclassica, appare come uno scenografico complesso monocromatico realizzato attraverso trompe-l’oeil.
Di notevole pregio artistico è la Chiesa dello Spirito Santo (1767) che, con l'arrivo dei Savoia a Govone, divenne cappella reale e fu collegata al Castello con una galleria. Percorrendo la stretta viuzza intorno alle mura del castello si può vedere la casa in cui abitò Jean Jacques Rousseau durante la sua permanenza a Govone.
Il Castello Reale di Govone compare oggi tra le residenze sabaude piemontesi che l'Unesco ha inserito, nel 1997, nella lista del patrimonio artistico mondiale.
È aperto al pubblico, con visite guidate, ogni domenica da aprile a ottobre.

 

ANTICA FORNACE DI SAN PIETRO
Sul limitare della strada che attraversa la frazione di San Pietro di Govone si può ammirare una fornace di inizio Novecento, dismessa ma perfettamente mantenuta. Utilizzata per la cottura dei mattoni ed altri materiali da costruzione fino al 1970, la fornace si riforniva da una cava di terra rosa posta dietro all’edificio stesso, e serviva l’edilizia locale. L’edificio con la sua ciminiera sono stati recentemente restaurati, ma al momento il sito è visibile solo esternamente.

 

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AVVERTENZE

Itinerario non completamente segnalato. Occorre munirsi di cartina e/o di traccia GPX per poter percorrere in sicurezza il sentiero. Particolarmente consigliato per un utilizzo in mountain bike o e-mtb (bicicletta mtb a pedalata assistita).

Consulta qui l'AUDIOGUIDA DEL SENTIERO DEI CASTELLI.

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