Sentiero dell'Apicoltura

Montà
1h 15min
3,90
180 m
75% naturalistico, 25% asfaltato
Difficoltà: EF (Escursionista Facile)
Difficoltà: MD (Mountain Bike Difficile)
GPS

Il Sentiero dell'Apicoltura, si snoda interamente all'interno del Comune di Montà e si sovrappone in alcune sue parti all'S1, il grande "Sentiero del Roero" che percorre tutta la dorsale delle Rocche, il fenomeno geologico che caratterizza l'area. 

La sua segnaletica è completata da una narrazione di pannelli espositivi che illustrano le tante relazioni dell'ape con l'ambiente: dalle specie vegetali per le quali funge da prezioso impollinatore, ai suoi predatori, ai razziatori del suo dolce prodotto.

L'apicoltura è nel Roero, e soprattutto nei "paesi delle Rocche", una presenza storica, complice la morfologia, la natura dei terreni, il clima e la ricchissima flora (ben 950 sono le specie censite). Ma soprattutto, è la presenza a Montà di due ciabòt con apiari in muratura unici in Europa e direttamente riconducibili agli albori dell'apicoltura moderna a rendere peculiare questo Sentiero.

AUDIOGUIDA DEL SENTIERO: per usufruire dell'audioguida con traccia gpx integrata, è possibile scaricare sul proprio smartphone l'app gratuita Izi.Travel, ed attivare la geolocalizzazione: in questo modo una narrazione automatica si attiverà nei punti di interesse raccontando storie e curiosità.
Audioguida pre-visionabile anche su browser: https://izi.travel/it/8ec3-sentiero-dell-apicoltura/it 

ITINERARIO

E' possibile parcheggiare l’auto in Piazza Vittorio Veneto e proseguire sulla centrale Via Cavour, giungendo all’imbocco su Via Placido Mossello: da qui parte la segnaletica del Sentiero.

Una ripida discesa asfaltata porta all’imbocco della Valle Diana, dove una articolata scalinata in legno conduce in uno splendido pioppeto dove è ubicato il Ciabòt Calorio, primo punto espositivo del percorso: tipica architettura rurale del Roero, il ciabòt contiene un apiario- armadio a muro interessante per l’attestazione storica dell’apicoltura razionale piemontese. 

Da qui il percorso prosegue attraverso il Rio Canneto, che percorre la Valle Diana, e risale verso nord fino al crinale dove si trova la zona vitata a Nebbiolo da Roero ed Arneis; da qui si può ammirare un suggestivo scorcio del tipico paesaggio roerino, fatto di file ordinate di viti aggrappate alle colline.

Proseguendo ancora si passa per il ciabòt detto "Vagiana", costruito con pietre fossili, e costeggiando la zona dei pozzi artesiani si raggiunge l’altro ciabòt del Sentiero dell'Apicoltura, la Cà d’Aviè. Di particolare rilievo a fianco del ciabòt Cà d’avìe, un muro-apiario in grado di ospitare sessantaquattro ”famiglie di api”, che risale probabilmente al XVIII secolo.

Da qui il Sentiero comincia a risalire verso il centro urbano di Montà, percorrendo l’antica strada romana che costeggia il sito dell’antico fortilizio-castello; si percorre Via Roma, nel centro storico, e si chiude nuovamente l'anello su Piazza Vittorio Veneto.

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E' possibile parcheggiare l’auto in Piazza Vittorio Veneto e proseguire sulla centrale Via Cavour, giungendo all’imbocco su Via Placido Mossello: da qui parte la segnaletica del Sentiero.

Una ripida discesa asfaltata porta all’imbocco della Valle Diana, dove una articolata scalinata in legno conduce in uno splendido pioppeto dove è ubicato il Ciabòt Calorio, primo punto espositivo del percorso: tipica architettura rurale del Roero, il ciabòt contiene un apiario- armadio a muro interessante per l’attestazione storica dell’apicoltura razionale piemontese. 

Da qui il percorso prosegue attraverso il Rio Canneto, che percorre la Valle Diana, e risale verso nord fino al crinale dove si trova la zona vitata a Nebbiolo da Roero ed Arneis; da qui si può ammirare un suggestivo scorcio del tipico paesaggio roerino, fatto di file ordinate di viti aggrappate alle colline.

Proseguendo ancora si passa per il ciabòt detto "Vagiana", costruito con pietre fossili, e costeggiando la zona dei pozzi artesiani si raggiunge l’altro ciabòt del Sentiero dell'Apicoltura, la Cà d’Aviè. Di particolare rilievo a fianco del ciabòt Cà d’avìe, un muro-apiario in grado di ospitare sessantaquattro ”famiglie di api”, che risale probabilmente al XVIII secolo.

Da qui il Sentiero comincia a risalire verso il centro urbano di Montà, percorrendo l’antica strada romana che costeggia il sito dell’antico fortilizio-castello; si percorre Via Roma, nel centro storico, e si chiude nuovamente l'anello su Piazza Vittorio Veneto.

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AVVERTENZE

E' uno dei 5 Sentieri tematici ad anello presenti a Montà d'Alba. Tutti i Sentieri sono palinati ed hanno un senso di percorrenza: si raccomanda di percorrere i Sentieri nel senso di marcia indicato dalla segnaletica e nelle mappe; è possibile prolungare l'itinerario incrociando gli altri sentieri presenti.

Il sentiero NON è consigliato per l'utilizzo in mountain bike per via del tracciato molto tecnico.

CONSULTA QUI L'AUDIOGUIDA DEL SENTIERO DELL'APICOLTURA.
Scaricando l'app gratuita Izi.Travel sul proprio smartphone, oltre all'audioguida sarà possibile essere guidati lungo il percorso grazie alla geolocalizzazione sulla mappa interattiva.

Si raccomanda sempre di munirsi della cartina, di dotarsi di scarpe adatte alle escursioni su fondi sconnessi, eventualmente di bastone o racchette da escursionismo. Nel periodo primaverile / estivo è consigliabile portarsi nello zainetto dell'acqua da bere e una barretta energetica.
Non fare mai esclusivo affidamento alle disponibilità di acqua sul posto.

E' consigliabile, prima di partire, consultare preventivamente le previsioni meteo e contattare il sito web dell’Ecomuseo o i nostri uffici per accertarsi dell’effettiva percorribilità dei Sentieri.

Alle persone allergiche a punture di insetti, pollini, polvere o altro, si raccomanda di munirsi dei medicinali necessari a fronteggiare eventuali punture o inalazioni impreviste.

Prima di partire per un Sentiero si raccomanda di comunicare a qualcuno la propria meta o il Sentiero percorso, in modo tale da permettere, in caso di necessità, di essere raggiunti più facilmente ed ottimizzare eventuali operazioni di soccorso.

L’Ecomuseo si solleva da qualsivoglia responsabilità per danni, infortuni e smarrimenti verso i fruitori dei Sentieri.

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