Sentiero dei Mulini

Magliano Alfieri Castagnito Guarene Castellinaldo
5,45
19,00
350 m
25% naturalistico, 75% asfalto.
Difficoltà: EE (Escursionisti Esperti)
Difficoltà: MF (Mountain Bike Facile)
GPS

Itinerario non completamente segnalato. Occorre munirsi di cartina e/o di traccia GPX per poter percorrere in sicurezza il sentiero.
Particolarmente consigliato per un utilizzo in mountain bike o e-mtb (bicicletta mtb a pedalata assistita).
E’ un percorso ad anello che da Magliano Alfieri porta a Guarene percorrendo la vecchia strada di pianura non distante dal fiume Tanaro e dai suoi canali, dove sorgevano numerosi mulini comunitari. I mulini storici, oggi inutilizzati, sono una valida testimonianza dell’identità agricola e della vocazione cerealicola di questa fertile porzione di pianura. Il Sentiero torna a Magliano Alfieri attraversando Castagnito e il limitare di Castellinaldo.
Il percorso coincide per un lungo tratto con il Sentiero S3, di cui possono essere seguite le paline.

AUDIOGUIDA DEL SENTIERO: per usufruire dell'audioguida con traccia gpx integrata, è possibile scaricare sul proprio smartphone l'app gratuita Izi.Travel, ed attivare la geolocalizzazione: in questo modo una narrazione automatica si attiverà nei punti di interesse raccontando storie e curiosità.
Audioguida pre-visionabile anche su browser: https://izi.travel/it/c7a9-sentiero-dei-mulini/it

ITINERARIO

L’itinerario ha inizio da piazza Raimondo nel comune di Magliano Alfieri, dove è possibile parcheggiare l’auto e fare una sosta nel Parco Alfieri, piccolo ma grazioso spazio verde cittadino posto proprio in faccia al Castello, oppure affacciarsi alla balconata panoramica sulla pianura del fiume Tanaro, proprio davanti al Municipio.
L’itinerario esce dal concentrico di Magliano e, al fondo della discesa di Via Vincenzo Troia si svolta in Via San Secondo, una strada asfaltata che serpeggia tra le abitazioni della dorsale collinare da cui si scorge il paese di Priocca a sinistra, e la piana del Tanaro e le Langhe  a destra. Terminato l’asfalto in prossimità di Cascina Rocchetta, si prosegue diritti e si scende gradatamente fino a raggiungere il fondovalle che incrocia il rio Sorso, che da qui in poi diventa il “canale dei molini”, un corso d’acqua che per oltre 8 km scorre per lo più parallelo alla strada statale 231 in direzione di Alba, e su cui sorgono gli antichi mulini che danno il nome al Sentiero.
In questo punto, dove la strada diventa asfaltata, possiamo intravedere il Mulino Gallo, uno dei manufatti più interessanti del percorso, eretto nella prima metà del Settecento e originariamente di proprietà dei conti Alfieri e Visconti.
L’itinerario procede poi diritto sulla strada asfaltata parallela alla statale 231 per circa 5 km, raggiungendo dapprima la frazione Sant’Antonio di Magliano Alfieri, un grosso centro abitato pianeggiante con origini romane. In epoca romana il primo insediamento fu posto proprio sul “fundus Mallianus”, in fondovalle: punto di transito obbligato tra le città romane di Alba ed Asti, molti reperti indicanti questo periodo sono stati rinvenuti in più punti nell’area di Sant'Antonio.
Lasciandosi sulla destra  la Chiesa di S.Antonio si prosegue lungo la strada che costeggia il canale dei molini, che per un lungo tratto prende il nome di strada Valmorterra, poi Strada Comunale del Lavandaro e via Sotteri  nel tratto di competenza del territorio di Guarene. Si giunge così nei pressi di un altro mulino storico, il Mulino Lavandaro, che fu proprietà dei Conti Roero. Dopo circa un km si svolta a destra in direzione del borgo di sommità di Guarene, risalendo su un crinale molto panoramico verso località Biano ed ancora, con una decisa salita tra le vigne, verso la chiesa campestre di S.Stefano del Maso, un piccolo edificio barocco che fa da crocevia tra strade. Proseguendo a sinistra in salita si raggiunge l’abitato di Guarene dominato dal la mole del Castello-residenza dei Conti Roero, oggi trasformato in struttura ricettiva di lusso.
Percorrendo le centrali via Garibaldi e Via Alessandro Roero si esce dal paese e si imbocca la strada provinciale 50 fino al campo sportivo. Proprio davanti al campo sportivo si imbocca a destra una strada tra case residenziali e, con una decisa salita ci si inerpica tra i vigneti del bric di S.Licerio, nel territorio del comune di Castagnito, paesino di sommità ben visibile con le sue chiese barocche e il palazzo comunale. La strada asfaltata tra le case lascia spazio ad un sentiero tra vigne estremamente panoramiche, con una veduta che si apre, a destra, sulla piana del Tanaro e le Langhe, a sinistra sulle colline del Roero centrale.
Entrando nel centro abitato di Castagnito la strada si fa di nuovo asfaltata e, appena giunti all’incrocio con la Chiesetta di Madonna del Popolo, si svolta a destra lungo la strada che porta a Castellinaldo. Oltrepassato il pilone barocco di San Bernardo a bordo strada e il cimitero di Castagnito, lascio la strada principale ed imbocco una strada tra le case, in direzione Tortorini. Da qui inizia un lungo tratto di strada asfaltata e perlopiù pianeggiante tra i vigneti, in una pregiata zona di produzione DOCG tra Castagnito e Castellinaldo in cui si incrociano numerose aziende vinicole. Giunti sulla panoramica via Serra, con il paese di sommità di Castellinaldo che si apre a poca distanza sulla collina di fronte a noi, l’itinerario incrocia la provinciale 176 e prosegue in leggera salita tra le case, attraversa nuovamente i vigneti e scende decisa in fondovalle, ricongiungendosi alla provinciale 176. Dopo pochi metri, al primo incrocio si svolta a destra, sulla strada provinciale 177 in direzione di Magliano Alfieri. Da qui inizia una salita graduale e panoramica fiancheggiata a destra e sinistra da vigneti e cantine che vi ricondurrà nel borgo di sommità di Magliano Alfieri chiudendo l’anello.

 

PUNTI DI INTERESSE:

 

MAGLIANO ALFIERI CENTRO STORICO E CASTELLO.
Il castello domina la sommità del centro storico di Magliano Alfieri, da cui si gode di una vista panoramica sulla pianura degradante verso il fiume Tanaro. L’attuale residenza castellata venne edificata intorno al 1649 per volere del conte Catalano Alfieri, generale della fanteria sabauda, sul luogo della fortezza medievale:  un fabbricato sontuoso dalle linee severe e allo stesso tempo aggraziate del barocco maturo piemontese. Le parti di maggior pregio sono il portone, lo scalone d'onore, il salone delle feste e la gentilizia “cappella del Crocefisso”. Nell'ala est del piano nobile è ospitato il Museo di Arti e Tradizioni Popolari che raccoglie aspetti di cultura e folklore della comunità piemontese. Nel 1994 è stata inaugurata una sezione molto originale dedicata ai soffitti in gesso, elementi di un'identità culturale contadina ormai lontana.

 

MULINO GALLO
Il mulino visibile in questo tratto di sentiero, detto mulino “Gallo”,  fu di proprietà dei Conti Alfieri e Visconti, ed era collegato al castello del borgo di sommità di Magliano Alfieri da un’apposita strada. Composto da numerose strutture e vani (granaio, mulino con macine in pietra, fienile, stalle e abitazione), la sua struttura originaria risale alla prima metà del 1700.
Il mulino macinava farine sia per l‘alimentazione umana che per quella animale, sfruttando il canale d’acqua che serpeggia in questo tratto di pianura poco distante dal fiume Tanaro. La famiglia Gallo acquistò il mulino nel 1925 dai Conti Alfieri e Visconti, e lo mantenne in funzione fino al 1975.

 

CANALE DEI MULINI E MULINO LAVANDARO
Su questo tratto di pianura e lungo il canale irriguo d’acqua che il dialetto chiama “bialera”, sorgono ancora oggi alcuni mulini ad acqua per la macinatura dei cereali, alcuni dei quali attivi fino agli anni ’70 del Novecento.
La strada, parallela alla statale, non a caso è conosciuta come il “canale dei molini”: qui i terreni, assai fertili e ricoperti dai depositi alluvionali del fiume Tanaro, sono coltivati a orti e frutteti ma in passato erano intensamente sfruttati per la cerealicoltura. Lungo questo tratto di Sentiero esistono altri mulini ad acqua, visibili tutt’oggi e di cui si ha notizia negli archivi storici a partire dal 1662: il “vecchio mulino” di Magliano, smantellato e sostituito ad inizio Settecento dal mulino Gallo, e il mulino “Lavandaro”, di proprietà dei Conti Roero e attivo fino al 1980, situato sul territorio del Comune di Guarene.

 

CHIESA CAMPESTRE DI S.STEFANO DEL MASO
Risalendo la collina che dal pianeggiante “canale dei molini” giunge a Guarene ci si imbatte in una chiesetta campestre che fa da crocevia tra le vigne. La dedicazione a S.Stefano, protomartire condannato nel 36 d.C, ci fa intuire un’origine molto antica del toponimo, che appare tuttavia nei documenti a partire dal 1523 in un consegnamento verso la famiglia dei Roero;  la cappella compare anche in relazioni di visite pastorali del 1600, ma l’edificio visibile oggi è databile intorno al 1759, ano in cui viene ricostruito l’altare.


CENTRO STORICO DI GUARENE
Il paese di Guarene si staglia in posizione panoramica sulla pianura del Tanaro da un lato, e sulle colline coltivate a vigneto e frutteti dall’altro. E’ uno dei paesi che custodisce il maggior numero di edifici storici nel Roero, e il suo intatto centro storico si può visitare con una passeggiata che parte dalla centrale piazza Roma. Numerose sono le Chiese barocche, tra cui la Chiesa della Ss. Annunziata, il cui interno colpisce per le opere pittoriche che affrescano interamente le pareti, le vele e la cupola,  e la chiesa dei Santi Pietro e Bartolomeo, con all’interno pregevoli tele e pale d’altare, di cui una del 1585 ad opera di Guglielmo Caccia detto il “Moncalvo”. Poi ancora il settecentesco  Palazzo Re Rebaudengo, che ospita mostre d’arte ed eventi, e il Castello, imponente e sontuoso simbolo di Guarene progettato dal conte Carlo Giacinto Roero nel 1726.

 

VIGNETI DI CASTELLINALDO
Il paesaggio di Castellinaldo è da sempre caratterizzato dalla prevalenza della vite, pianta adatta ai suoi terreni sabbiosi e ai suoi versanti assolati. La vigna ha, nel tempo, plasmato le forme e l’immagine delle colline, connotando indissolubilmente la cultura, i modi di vita e la mentalità del contadino del Roero.
Agli inizi del 1992 viene costituita la "Associazione Vinaioli di Castellinaldo" che raggruppa oggi oltre 20 produttori, i cui vini hanno trovato una vetrina espositiva permanente nella "Bottega del Vino" Comunale, ospitata nell'antica scuderia del castello. Dai vigneti di questi crinali panoramici vengono prodotti i grandi vini del territorio: il Roero d.o.c.g e Il Roero Arneis d.o.c.g. , vini tipici a cui sono dedicate manifestazioni, eventi e premi.

 


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L’itinerario ha inizio da piazza Raimondo nel comune di Magliano Alfieri, dove è possibile parcheggiare l’auto e fare una sosta nel Parco Alfieri, piccolo ma grazioso spazio verde cittadino posto proprio in faccia al Castello, oppure affacciarsi alla balconata panoramica sulla pianura del fiume Tanaro, proprio davanti al Municipio.
L’itinerario esce dal concentrico di Magliano e, al fondo della discesa di Via Vincenzo Troia si svolta in Via San Secondo, una strada asfaltata che serpeggia tra le abitazioni della dorsale collinare da cui si scorge il paese di Priocca a sinistra, e la piana del Tanaro e le Langhe  a destra. Terminato l’asfalto in prossimità di Cascina Rocchetta, si prosegue diritti e si scende gradatamente fino a raggiungere il fondovalle che incrocia il rio Sorso, che da qui in poi diventa il “canale dei molini”, un corso d’acqua che per oltre 8 km scorre per lo più parallelo alla strada statale 231 in direzione di Alba, e su cui sorgono gli antichi mulini che danno il nome al Sentiero.
In questo punto, dove la strada diventa asfaltata, possiamo intravedere il Mulino Gallo, uno dei manufatti più interessanti del percorso, eretto nella prima metà del Settecento e originariamente di proprietà dei conti Alfieri e Visconti.
L’itinerario procede poi diritto sulla strada asfaltata parallela alla statale 231 per circa 5 km, raggiungendo dapprima la frazione Sant’Antonio di Magliano Alfieri, un grosso centro abitato pianeggiante con origini romane. In epoca romana il primo insediamento fu posto proprio sul “fundus Mallianus”, in fondovalle: punto di transito obbligato tra le città romane di Alba ed Asti, molti reperti indicanti questo periodo sono stati rinvenuti in più punti nell’area di Sant'Antonio.
Lasciandosi sulla destra  la Chiesa di S.Antonio si prosegue lungo la strada che costeggia il canale dei molini, che per un lungo tratto prende il nome di strada Valmorterra, poi Strada Comunale del Lavandaro e via Sotteri  nel tratto di competenza del territorio di Guarene. Si giunge così nei pressi di un altro mulino storico, il Mulino Lavandaro, che fu proprietà dei Conti Roero. Dopo circa un km si svolta a destra in direzione del borgo di sommità di Guarene, risalendo su un crinale molto panoramico verso località Biano ed ancora, con una decisa salita tra le vigne, verso la chiesa campestre di S.Stefano del Maso, un piccolo edificio barocco che fa da crocevia tra strade. Proseguendo a sinistra in salita si raggiunge l’abitato di Guarene dominato dal la mole del Castello-residenza dei Conti Roero, oggi trasformato in struttura ricettiva di lusso.
Percorrendo le centrali via Garibaldi e Via Alessandro Roero si esce dal paese e si imbocca la strada provinciale 50 fino al campo sportivo. Proprio davanti al campo sportivo si imbocca a destra una strada tra case residenziali e, con una decisa salita ci si inerpica tra i vigneti del bric di S.Licerio, nel territorio del comune di Castagnito, paesino di sommità ben visibile con le sue chiese barocche e il palazzo comunale. La strada asfaltata tra le case lascia spazio ad un sentiero tra vigne estremamente panoramiche, con una veduta che si apre, a destra, sulla piana del Tanaro e le Langhe, a sinistra sulle colline del Roero centrale.
Entrando nel centro abitato di Castagnito la strada si fa di nuovo asfaltata e, appena giunti all’incrocio con la Chiesetta di Madonna del Popolo, si svolta a destra lungo la strada che porta a Castellinaldo. Oltrepassato il pilone barocco di San Bernardo a bordo strada e il cimitero di Castagnito, lascio la strada principale ed imbocco una strada tra le case, in direzione Tortorini. Da qui inizia un lungo tratto di strada asfaltata e perlopiù pianeggiante tra i vigneti, in una pregiata zona di produzione DOCG tra Castagnito e Castellinaldo in cui si incrociano numerose aziende vinicole. Giunti sulla panoramica via Serra, con il paese di sommità di Castellinaldo che si apre a poca distanza sulla collina di fronte a noi, l’itinerario incrocia la provinciale 176 e prosegue in leggera salita tra le case, attraversa nuovamente i vigneti e scende decisa in fondovalle, ricongiungendosi alla provinciale 176. Dopo pochi metri, al primo incrocio si svolta a destra, sulla strada provinciale 177 in direzione di Magliano Alfieri. Da qui inizia una salita graduale e panoramica fiancheggiata a destra e sinistra da vigneti e cantine che vi ricondurrà nel borgo di sommità di Magliano Alfieri chiudendo l’anello.

 

PUNTI DI INTERESSE:

 

MAGLIANO ALFIERI CENTRO STORICO E CASTELLO.
Il castello domina la sommità del centro storico di Magliano Alfieri, da cui si gode di una vista panoramica sulla pianura degradante verso il fiume Tanaro. L’attuale residenza castellata venne edificata intorno al 1649 per volere del conte Catalano Alfieri, generale della fanteria sabauda, sul luogo della fortezza medievale:  un fabbricato sontuoso dalle linee severe e allo stesso tempo aggraziate del barocco maturo piemontese. Le parti di maggior pregio sono il portone, lo scalone d'onore, il salone delle feste e la gentilizia “cappella del Crocefisso”. Nell'ala est del piano nobile è ospitato il Museo di Arti e Tradizioni Popolari che raccoglie aspetti di cultura e folklore della comunità piemontese. Nel 1994 è stata inaugurata una sezione molto originale dedicata ai soffitti in gesso, elementi di un'identità culturale contadina ormai lontana.

 

MULINO GALLO
Il mulino visibile in questo tratto di sentiero, detto mulino “Gallo”,  fu di proprietà dei Conti Alfieri e Visconti, ed era collegato al castello del borgo di sommità di Magliano Alfieri da un’apposita strada. Composto da numerose strutture e vani (granaio, mulino con macine in pietra, fienile, stalle e abitazione), la sua struttura originaria risale alla prima metà del 1700.
Il mulino macinava farine sia per l‘alimentazione umana che per quella animale, sfruttando il canale d’acqua che serpeggia in questo tratto di pianura poco distante dal fiume Tanaro. La famiglia Gallo acquistò il mulino nel 1925 dai Conti Alfieri e Visconti, e lo mantenne in funzione fino al 1975.

 

CANALE DEI MULINI E MULINO LAVANDARO
Su questo tratto di pianura e lungo il canale irriguo d’acqua che il dialetto chiama “bialera”, sorgono ancora oggi alcuni mulini ad acqua per la macinatura dei cereali, alcuni dei quali attivi fino agli anni ’70 del Novecento.
La strada, parallela alla statale, non a caso è conosciuta come il “canale dei molini”: qui i terreni, assai fertili e ricoperti dai depositi alluvionali del fiume Tanaro, sono coltivati a orti e frutteti ma in passato erano intensamente sfruttati per la cerealicoltura. Lungo questo tratto di Sentiero esistono altri mulini ad acqua, visibili tutt’oggi e di cui si ha notizia negli archivi storici a partire dal 1662: il “vecchio mulino” di Magliano, smantellato e sostituito ad inizio Settecento dal mulino Gallo, e il mulino “Lavandaro”, di proprietà dei Conti Roero e attivo fino al 1980, situato sul territorio del Comune di Guarene.

 

CHIESA CAMPESTRE DI S.STEFANO DEL MASO
Risalendo la collina che dal pianeggiante “canale dei molini” giunge a Guarene ci si imbatte in una chiesetta campestre che fa da crocevia tra le vigne. La dedicazione a S.Stefano, protomartire condannato nel 36 d.C, ci fa intuire un’origine molto antica del toponimo, che appare tuttavia nei documenti a partire dal 1523 in un consegnamento verso la famiglia dei Roero;  la cappella compare anche in relazioni di visite pastorali del 1600, ma l’edificio visibile oggi è databile intorno al 1759, ano in cui viene ricostruito l’altare.


CENTRO STORICO DI GUARENE
Il paese di Guarene si staglia in posizione panoramica sulla pianura del Tanaro da un lato, e sulle colline coltivate a vigneto e frutteti dall’altro. E’ uno dei paesi che custodisce il maggior numero di edifici storici nel Roero, e il suo intatto centro storico si può visitare con una passeggiata che parte dalla centrale piazza Roma. Numerose sono le Chiese barocche, tra cui la Chiesa della Ss. Annunziata, il cui interno colpisce per le opere pittoriche che affrescano interamente le pareti, le vele e la cupola,  e la chiesa dei Santi Pietro e Bartolomeo, con all’interno pregevoli tele e pale d’altare, di cui una del 1585 ad opera di Guglielmo Caccia detto il “Moncalvo”. Poi ancora il settecentesco  Palazzo Re Rebaudengo, che ospita mostre d’arte ed eventi, e il Castello, imponente e sontuoso simbolo di Guarene progettato dal conte Carlo Giacinto Roero nel 1726.

 

VIGNETI DI CASTELLINALDO
Il paesaggio di Castellinaldo è da sempre caratterizzato dalla prevalenza della vite, pianta adatta ai suoi terreni sabbiosi e ai suoi versanti assolati. La vigna ha, nel tempo, plasmato le forme e l’immagine delle colline, connotando indissolubilmente la cultura, i modi di vita e la mentalità del contadino del Roero.
Agli inizi del 1992 viene costituita la "Associazione Vinaioli di Castellinaldo" che raggruppa oggi oltre 20 produttori, i cui vini hanno trovato una vetrina espositiva permanente nella "Bottega del Vino" Comunale, ospitata nell'antica scuderia del castello. Dai vigneti di questi crinali panoramici vengono prodotti i grandi vini del territorio: il Roero d.o.c.g e Il Roero Arneis d.o.c.g. , vini tipici a cui sono dedicate manifestazioni, eventi e premi.

 


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AVVERTENZE

Itinerario non completamente segnalato. Occorre munirsi di cartina e/o di traccia GPX per poter percorrere in sicurezza il sentiero. Particolarmente consigliato per un utilizzo in mountain bike o e-mtb (bicicletta mtb a pedalata assistita).

AUDIOGUIDA DEL SENTIERO: per usufruire dell'audioguida con traccia gpx integrata, è possibile scaricare sul proprio smartphone l'app gratuita Izi.Travel, ed attivare la geolocalizzazione: in questo modo una narrazione automatica si attiverà nei punti di interesse raccontando storie e curiosità.
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Si raccomanda sempre di munirsi della cartina, di dotarsi di scarpe adatte alle escursioni su fondi sconnessi, eventualmente di bastone o racchette da escursionismo. Nel periodo primaverile / estivo è consigliabile portarsi nello zainetto dell'acqua da bere e una barretta energetica.
Non fare mai esclusivo affidamento alle disponibilità di acqua sul posto.

E' consigliabile, prima di partire, consultare preventivamente le previsioni meteo e contattare il sito web dell’Ecomuseo o i nostri uffici per accertarsi dell’effettiva percorribilità dei Sentieri.

Alle persone allergiche a punture di insetti, pollini, polvere o altro, si raccomanda di munirsi dei medicinali necessari a fronteggiare eventuali punture o inalazioni impreviste.

Prima di partire per un Sentiero si raccomanda di comunicare a qualcuno la propria meta o il Sentiero percorso, in modo tale da permettere, in caso di necessità, di essere raggiunti più facilmente ed ottimizzare eventuali operazioni di soccorso.

L’Ecomuseo si solleva da qualsivoglia responsabilità per danni, infortuni e smarrimenti verso i fruitori dei Sentieri.

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