Sentiero Livio Venturino

Montaldo Roero Baldissero d'Alba
2 h
6,00
240 m
80% percorso naturalistico, 20% percorso asfaltato.
Difficoltà: EF (Escursionista Facile)
Difficoltà: MD (Mountain Bike Difficile)
GPS

Il Sentiero Livio Venturino collega i due paesi di Montaldo Roero e Baldissero d'Alba, e pertanto può essere percorso sia con partenza da Montaldo Roero (P.za Viglione), sia da Baldissero d'Alba (p.za Martiri).

AUDIOGUIDA DEL SENTIERO (IN FASE DI ULTIMAZIONE): per usufruire dell'audioguida con traccia gpx integrata, è possibile scaricare sul proprio smartphone l'app gratuita Izi.Travel, ed attivare la geolocalizzazione: in questo modo una narrazione automatica si attiverà nei punti di interesse raccontando storie e curiosità.
Audioguida pre-visionabile anche su browser: https://izi.travel/en/06c9-sentiero-livio-venturino-ecomuseo-delle-rocche-del-roero/it 

ITINERARIO

Il Sentiero parte dalla piazza principale di Montaldo Roero, p.za Viglione.
Lasciando alle spalle la bella e austera chiesa parrocchiale dell’ Annunciazione, originaria del secolo XI e ricostruita nelle attuali forme tardo romaniche nel secolo XIV, si percorre un breve tratto della strada provinciale con vista, a destra, sugli erosi e frastagliati versanti della Rocca del Serro e, a sinistra, su un ristretto orizzonte di colline, impreziosite dall’appena visibile, ma sempre riconoscibile profilo del castello di Monticello d’Alba.
Alla palina segnaletica si imbocca la breve, ripida rampa che porta alla chiesetta della Madonna delle Grazie, edificata nel ‘600 in occasione della pestilenza. Il sito,molto panoramico, nel XII e XIII secolo svolgeva con il nome di “Podium Arnaudi” funzioni di avvistamento e difesa.
Dietro la chiesetta inizia il sentiero che seguendo la cresta della rocca “do Cérlic”, con vista mozzafiato su pareti verticali e sul castello di Baldissero d’ Alba, incrociando piste di volpi e tassi, giunge ad un piccolo pilone votivo di recente costruzione antistante una fontana (punto acqua).
Una scoscesa scalinata circondata da castagni selvatici conduce  sino alla palina di fondo valle, dove si stagliano  altissimi pioppi bianchi (“arbrun”), retaggio della millenaria “Silva Popularis” che un tempo si estendeva sino ai confini con Pralormo.
Qui la Rocca attenua la sua natura selvaggia per incontrare i coltivi.
Voltando a sinistra,costeggiando il rio della Madonnina, fiancheggiato da equiseti e grandi salici, il sentiero prosegue in fondo valle tra orti e noccioleti. Dopo circa 1 Km raggiunge la località chiamata “Nasau”, dall’antico nome dei maceratoi per la canapa che sfruttavano la presenza in loco di piccoli bacini per la raccolta delle acque (i “bià”). Al bivio palinato “Rocchetta-Costabella”  inizia sulla destra una lunga salita, con vista molto panoramica su Montaldo Roero, dominato dalla imponente torre d’avvistamento  e sui confini inferiori di Baldissero d’Alba.
Siamo sulla “Costabella”, che segna il confine tra i due comuni.
Attraversando coltivazioni di prugne, nocciole,incontrando qualche solitario ciliegio, si raggiungono in posizione più elevata e solatia i vigneti di arneis e nebbiolo.
Dopo un falso piano con dossi e curve appena accennate, inizia un’ impegnativa salita bordeggiata  da rovi, uva turca e robinie, che supera i terreni argillosi e sabbiosi formatisi con la sedimentazione marina (Pliocene e Villafranchiano) per raggiungere i più recenti depositi  sabbiosi-ghiaiosi di origine eolica e alluvionale dalle tonalità (per l’abbondanza di pigmenti ferrosi) tra il marrone e il rosso.
Raggiunta la quota pianeggiante in località Rocchetta, il sentiero prosegue attraversando un bosco di bagolari (in dialetto “favarun”, i cui rami un tempo venivano ricercati per costruire i manici degli attrezzi da lavoro nei campi).
Transita quindi in prossimità del castello Colonna, rifatto a fine ‘800 sul sito esistente dal medioevo nelle attuali forme neogotiche e sbocca nell’ abitato al bivio con palina, dove si svolta a destra per attraversare il paese nella sua via principale e proseguire sulla provinciale in direzione di Montaldo Roero.
In località “Canemorto” inizia il territorio di Montaldo Roero.
Alla palina sulla destra, il sentiero continua inoltrandosi per un breve tratto pianeggiante costeggiato da una fitta vegetazione di rovi, robinie, felci, castagni e noccioli selvatici, in compagnia di isolati, svettanti pini silvestri  per raggiungere dopo una breve, erta salita totalmente ombreggiata, la sommità in località denominata “Tampette”.
Prosegue quindi a sinistra,tra castagni, pini silvestri e roverelle lungo la cresta della Rocca, con vista a sud su forre profonde e pittoreschi calanchi e a nord sino alle Alpi (Cervino e Monte Rosa).
In prossimità delle prime case del paese inizia la discesa per giungere in piano sino alla palina posta vicino al pilone di Santa Libera.
Proseguendo a destra sulla provinciale che passa proprio sotto lo spartiacque tra il bacino idrografico del Tanaro e quello del Po, attraversando il suggestivo ponte proteso sul vuoto tra la Rocca del Serro ed il diaframma che la divide dalla Rocca “do Cèrlic” ( ora noto come “Ponte dei Sapori”), con splendida vista a nord est sul castello di Monteu Roero e a sud ovest su quello di Baldissero d’Alba,  si ritorna alla piazza dove l’escursione ha termine.

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Il Sentiero parte dalla piazza principale di Montaldo Roero, p.za Viglione.
Lasciando alle spalle la bella e austera chiesa parrocchiale dell’ Annunciazione, originaria del secolo XI e ricostruita nelle attuali forme tardo romaniche nel secolo XIV, si percorre un breve tratto della strada provinciale con vista, a destra, sugli erosi e frastagliati versanti della Rocca del Serro e, a sinistra, su un ristretto orizzonte di colline, impreziosite dall’appena visibile, ma sempre riconoscibile profilo del castello di Monticello d’Alba.
Alla palina segnaletica si imbocca la breve, ripida rampa che porta alla chiesetta della Madonna delle Grazie, edificata nel ‘600 in occasione della pestilenza. Il sito,molto panoramico, nel XII e XIII secolo svolgeva con il nome di “Podium Arnaudi” funzioni di avvistamento e difesa.
Dietro la chiesetta inizia il sentiero che seguendo la cresta della rocca “do Cérlic”, con vista mozzafiato su pareti verticali e sul castello di Baldissero d’ Alba, incrociando piste di volpi e tassi, giunge ad un piccolo pilone votivo di recente costruzione antistante una fontana (punto acqua).
Una scoscesa scalinata circondata da castagni selvatici conduce  sino alla palina di fondo valle, dove si stagliano  altissimi pioppi bianchi (“arbrun”), retaggio della millenaria “Silva Popularis” che un tempo si estendeva sino ai confini con Pralormo.
Qui la Rocca attenua la sua natura selvaggia per incontrare i coltivi.
Voltando a sinistra,costeggiando il rio della Madonnina, fiancheggiato da equiseti e grandi salici, il sentiero prosegue in fondo valle tra orti e noccioleti. Dopo circa 1 Km raggiunge la località chiamata “Nasau”, dall’antico nome dei maceratoi per la canapa che sfruttavano la presenza in loco di piccoli bacini per la raccolta delle acque (i “bià”). Al bivio palinato “Rocchetta-Costabella”  inizia sulla destra una lunga salita, con vista molto panoramica su Montaldo Roero, dominato dalla imponente torre d’avvistamento  e sui confini inferiori di Baldissero d’Alba.
Siamo sulla “Costabella”, che segna il confine tra i due comuni.
Attraversando coltivazioni di prugne, nocciole,incontrando qualche solitario ciliegio, si raggiungono in posizione più elevata e solatia i vigneti di arneis e nebbiolo.
Dopo un falso piano con dossi e curve appena accennate, inizia un’ impegnativa salita bordeggiata  da rovi, uva turca e robinie, che supera i terreni argillosi e sabbiosi formatisi con la sedimentazione marina (Pliocene e Villafranchiano) per raggiungere i più recenti depositi  sabbiosi-ghiaiosi di origine eolica e alluvionale dalle tonalità (per l’abbondanza di pigmenti ferrosi) tra il marrone e il rosso.
Raggiunta la quota pianeggiante in località Rocchetta, il sentiero prosegue attraversando un bosco di bagolari (in dialetto “favarun”, i cui rami un tempo venivano ricercati per costruire i manici degli attrezzi da lavoro nei campi).
Transita quindi in prossimità del castello Colonna, rifatto a fine ‘800 sul sito esistente dal medioevo nelle attuali forme neogotiche e sbocca nell’ abitato al bivio con palina, dove si svolta a destra per attraversare il paese nella sua via principale e proseguire sulla provinciale in direzione di Montaldo Roero.
In località “Canemorto” inizia il territorio di Montaldo Roero.
Alla palina sulla destra, il sentiero continua inoltrandosi per un breve tratto pianeggiante costeggiato da una fitta vegetazione di rovi, robinie, felci, castagni e noccioli selvatici, in compagnia di isolati, svettanti pini silvestri  per raggiungere dopo una breve, erta salita totalmente ombreggiata, la sommità in località denominata “Tampette”.
Prosegue quindi a sinistra,tra castagni, pini silvestri e roverelle lungo la cresta della Rocca, con vista a sud su forre profonde e pittoreschi calanchi e a nord sino alle Alpi (Cervino e Monte Rosa).
In prossimità delle prime case del paese inizia la discesa per giungere in piano sino alla palina posta vicino al pilone di Santa Libera.
Proseguendo a destra sulla provinciale che passa proprio sotto lo spartiacque tra il bacino idrografico del Tanaro e quello del Po, attraversando il suggestivo ponte proteso sul vuoto tra la Rocca del Serro ed il diaframma che la divide dalla Rocca “do Cèrlic” ( ora noto come “Ponte dei Sapori”), con splendida vista a nord est sul castello di Monteu Roero e a sud ovest su quello di Baldissero d’Alba,  si ritorna alla piazza dove l’escursione ha termine.

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AVVERTENZE

E' uno dei due Sentieri ad anello di Montaldo Roero.
Il Sentiero è palinato ed ha un senso di percorrenza: si raccomanda di percorrere i Sentieri nel senso di marcia indicato dalla segnaletica e nelle mappe; è possibile prolungare l'itinerario incrociando gli altri sentieri presenti.

AUDIOGUIDA DEL SENTIERO (IN FASE DI ULTIMAZIONE): per usufruire dell'audioguida con traccia gpx integrata, è possibile scaricare sul proprio smartphone l'app gratuita Izi.Travel, ed attivare la geolocalizzazione: in questo modo una narrazione automatica si attiverà nei punti di interesse raccontando storie e curiosità.
Audioguida pre-visionabile anche su browser: https://izi.travel/en/06c9-sentiero-livio-venturino-ecomuseo-delle-rocche-del-roero/it 

Si raccomanda sempre di munirsi della cartina, di dotarsi di scarpe adatte alle escursioni su fondi sconnessi, eventualmente di bastone o racchette da escursionismo. Nel periodo primaverile / estivo è consigliabile portarsi nello zainetto dell'acqua da bere e una barretta energetica.
Non fare mai esclusivo affidamento alle disponibilità di acqua sul posto.

E' consigliabile, prima di partire, consultare preventivamente le previsioni meteo e contattare il sito web dell’Ecomuseo o i nostri uffici per accertarsi dell’effettiva percorribilità dei Sentieri

Alle persone allergiche a punture di insetti, pollini, polvere o altro, si raccomanda di munirsi dei medicinali necessari a fronteggiare eventuali punture o inalazioni impreviste.

Prima di partire per un Sentiero si raccomanda di comunicare a qualcuno la propria meta o il Sentiero percorso, in modo tale da permettere, in caso di necessità, di essere raggiunti più facilmente ed ottimizzare eventuali operazioni di soccorso.

L’Ecomuseo si solleva da qualsivoglia responsabilità per danni, infortuni e smarrimenti verso i fruitori dei Sentieri.

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