Sentiero del Tasso

Vezza d'Alba
3h 30min
11,30
600 m
90% naturalistico, 10% asfaltato
Difficoltà: EE (Escursionisti Esperti)
Difficoltà: MD (Mountain Bike Difficile)
GPS

Il Sentiero del Tasso deve il suo nome ad una delle località che attraversa: la Val Tassera (anticamente Vallis taxeria), conosciuta proprio per le numerose tane di tasso che ospita nei suoi anfratti più nascosti. 

Il tasso è infatti un mammifero largamente diffuso nel territorio del Roero: qui trova l'ambiente adatto alle sue esigenze di vita riservata e per lo più sotterranea negli "angoli" meno frequentati dei boschi fitti e vede una crescente diffusione nell'area delle Rocche.

Il Sentiero del Tasso è caratterizzato da una grande varietà paesaggistica: percorre la sommità panoramica del borgo di Vezza con i suoi innumerevoli vigneti, giunge alla folta vegetazione in cui si nasconde il silenzioso Santuario di Madonna dei Boschi, e chiude l'anello attraversando la Val Tassera dove è possibile rinvenire i luoghi frequentati dall'animale seguendo le numerose impronte presenti sul terreno in prossimità delle tane.

AUDIOGUIDA DEL SENTIERO: per usufruire dell'audioguida con traccia gpx integrata, è possibile scaricare sul proprio smartphone l'app gratuita Izi.Travel, ed attivare la geolocalizzazione: in questo modo una narrazione automatica si attiverà nei punti di interesse raccontando storie e curiosità.
Audioguida pre-visionabile anche su browser: https://izi.travel/it/2100-sentiero-del-tasso/it

ITINERARIO

Il Sentiero del Tasso ha inizio nel centro storico del capoluogo di Vezza d'Alba: il pannello generale con la mappa del percorso si trova di fianco al Palazzo municipale, in piazza San Martino, dove è anche possibile visitare il Museo Naturalistico del Roero.

Seguendo la direzione indicata dalle paline, si raggiunge la chiesetta San Bernardino e si imbocca la strada a sinistra della biforcazione. 

Al limitare delle ultime case del paese, si incrocia il Pilone San Sebastiano, che fa da crocicchio a due strade: qui si imbocca il percorso sulla destra.

In direzione ovest, si percorre un lungo tratto di sentiero pianeggiante e molto panoramico, mantenendo il crinale della collina tra vigneti e appezzamenti di frutteti. Da qui si possono scorgere i borghi di sommità del Roero, con la torre di Montaldo Roero, il castello di Monteu Roero, il castello di Cisterna d'Asti e, se la giornata lo permette, la corona alpina che fa da sfondo alle colline. 

Gli innumerevoli vigneti che si incontrano sono per lo più vigneti storici: Vezza d'Alba ha avuto, fin dal Medioevo, una naturale inclinazione a questo tipo di coltura, anche testimoniata da un gran numero di documenti provenienti da archivi comunali e signorili di tutta l'area; qui i conti Roero avevano i migliori appezzamenti e alcune denominazioni di vitigni come la favorita e l'antico rossese sono tipicamente autoctoni.

Prestare attenzione alle indicazioni della segnaletica sul sentiero in quanto, in prossimità dei vigneti è facile non vedere alcuni segnali e imboccare altre strade. In particolare in prossimità di un grosso porticato in legno contornato da vigneti, occorrerà svoltare a sinistra.

In corrispondenza della Frazione Sanche il percorso inizia a scendere gradatamente, per raggiungere la località Violi, una borgata isolata caratterizzata dalla presenza di un forno comunitario proprio sul limitare del Sentiero. Un tempo i forni erano affidati alla manutenzione comunitaria, ed ogni famiglia poteva infornare il proprio pane secondo una serie di turni e rituali strettamente regolamentati.

Una serie di tornanti su strada asfaltata ci portano sulla strada provinciale di fondovalle SP 257: qui si prosegue dritto per altri 400 mt lasciandosi sulla destra la deviazione per S. Rocco di Montaldo Roero. 

Raggiunto un piccolo pilone a bordo strada, si svolta a destra imboccando una strada sterrata.

Si prosegue su un fresco sentiero di fondovalle per circa 300 mt, si svolta a sinistra e si prosegue per una piacevole salita tra boschi ombrosi e vigneti. Quest'area, contraddistinta dal toponimo Vadolmo, è importante per il ritrovamento di un femore fossile di un mastodonte, un erbivoro di grosse dimensioni del periodo del Pleistocene. Il femore è custodito nel Museo Naturalistico del Roero, visitabile nel centro storico del paese.

Risaliamo quindi verso la località Valmaggiore, zona di acrobatici vigneti aggrappati ai ripidi costoni collinari: qui la valle è ancora completamente intatta e silenziosa, ed è stata inserita tra le zone a candidatura Unesco di Langhe Monferrato e Roero. 

La strada diventa asfaltata poco prima della borgata abitata, e il percorso si sovrappone al Sentiero S4.

Attraversata la borgata, si abbandona l'asfalto svoltando a sinistra risalendo nuovamente una zona di vigneti. Il Sentiero si mantiene poi in quota con brevi saliscendi per arrivare alla deviazione per il Santuario di Madonna dei Boschi. 

Qui il percorso ufficiale del Sentiero prosegue verso valle: vi invitiamo però a visitare il Santuario, luogo di frequentazione preistorica e risalente alla seconda metà del XII secolo: immerso nel verde e sulla cima della collina, può essere raggiunto percorrendo la deviazione andata e ritorno.

Tornando al Sentiero del Tasso, il percorso procede su strada a tratti asfaltata che in prossimità di un ampio tornante svolta a destra: questa zona è chiamata Val tassera (anticamente Valle taxeria) e dà il nome al percorso per via delle numerose tane del mammifero. Attraversato il bosco di Val tassera il Sentiero ridiscende, per affrontare una ripida salita a lato di un imponente vigneto.

Ci si inoltra in un fitto bosco in cui il sentiero degrada in una serie di spettacolari tornanti che portano al fondovalle di località Borgonuovo.

Qui, dalla piazza delle scuole, si imbocca l'antica salita ("montata" di Vezza) che ci porta al centro di sommità del paese nella piazza S.Bernardino, chiudendo l'anello attraverso una spettacolare salita verso il capoluogo a tratti pavimentata ancora con l'antica "sternìa" locale, la strada lastricata da piccole pietre rotonde.

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Il Sentiero del Tasso ha inizio nel centro storico del capoluogo di Vezza d'Alba: il pannello generale con la mappa del percorso si trova di fianco al Palazzo municipale, in piazza San Martino, dove è anche possibile visitare il Museo Naturalistico del Roero.

Seguendo la direzione indicata dalle paline, si raggiunge la chiesetta San Bernardino e si imbocca la strada a sinistra della biforcazione. 

Al limitare delle ultime case del paese, si incrocia il Pilone San Sebastiano, che fa da crocicchio a due strade: qui si imbocca il percorso sulla destra.

In direzione ovest, si percorre un lungo tratto di sentiero pianeggiante e molto panoramico, mantenendo il crinale della collina tra vigneti e appezzamenti di frutteti. Da qui si possono scorgere i borghi di sommità del Roero, con la torre di Montaldo Roero, il castello di Monteu Roero, il castello di Cisterna d'Asti e, se la giornata lo permette, la corona alpina che fa da sfondo alle colline. 

Gli innumerevoli vigneti che si incontrano sono per lo più vigneti storici: Vezza d'Alba ha avuto, fin dal Medioevo, una naturale inclinazione a questo tipo di coltura, anche testimoniata da un gran numero di documenti provenienti da archivi comunali e signorili di tutta l'area; qui i conti Roero avevano i migliori appezzamenti e alcune denominazioni di vitigni come la favorita e l'antico rossese sono tipicamente autoctoni.

Prestare attenzione alle indicazioni della segnaletica sul sentiero in quanto, in prossimità dei vigneti è facile non vedere alcuni segnali e imboccare altre strade. In particolare in prossimità di un grosso porticato in legno contornato da vigneti, occorrerà svoltare a sinistra.

In corrispondenza della Frazione Sanche il percorso inizia a scendere gradatamente, per raggiungere la località Violi, una borgata isolata caratterizzata dalla presenza di un forno comunitario proprio sul limitare del Sentiero. Un tempo i forni erano affidati alla manutenzione comunitaria, ed ogni famiglia poteva infornare il proprio pane secondo una serie di turni e rituali strettamente regolamentati.

Una serie di tornanti su strada asfaltata ci portano sulla strada provinciale di fondovalle SP 257: qui si prosegue dritto per altri 400 mt lasciandosi sulla destra la deviazione per S. Rocco di Montaldo Roero. 

Raggiunto un piccolo pilone a bordo strada, si svolta a destra imboccando una strada sterrata.

Si prosegue su un fresco sentiero di fondovalle per circa 300 mt, si svolta a sinistra e si prosegue per una piacevole salita tra boschi ombrosi e vigneti. Quest'area, contraddistinta dal toponimo Vadolmo, è importante per il ritrovamento di un femore fossile di un mastodonte, un erbivoro di grosse dimensioni del periodo del Pleistocene. Il femore è custodito nel Museo Naturalistico del Roero, visitabile nel centro storico del paese.

Risaliamo quindi verso la località Valmaggiore, zona di acrobatici vigneti aggrappati ai ripidi costoni collinari: qui la valle è ancora completamente intatta e silenziosa, ed è stata inserita tra le zone a candidatura Unesco di Langhe Monferrato e Roero. 

La strada diventa asfaltata poco prima della borgata abitata, e il percorso si sovrappone al Sentiero S4.

Attraversata la borgata, si abbandona l'asfalto svoltando a sinistra risalendo nuovamente una zona di vigneti. Il Sentiero si mantiene poi in quota con brevi saliscendi per arrivare alla deviazione per il Santuario di Madonna dei Boschi. 

Qui il percorso ufficiale del Sentiero prosegue verso valle: vi invitiamo però a visitare il Santuario, luogo di frequentazione preistorica e risalente alla seconda metà del XII secolo: immerso nel verde e sulla cima della collina, può essere raggiunto percorrendo la deviazione andata e ritorno.

Tornando al Sentiero del Tasso, il percorso procede su strada a tratti asfaltata che in prossimità di un ampio tornante svolta a destra: questa zona è chiamata Val tassera (anticamente Valle taxeria) e dà il nome al percorso per via delle numerose tane del mammifero. Attraversato il bosco di Val tassera il Sentiero ridiscende, per affrontare una ripida salita a lato di un imponente vigneto.

Ci si inoltra in un fitto bosco in cui il sentiero degrada in una serie di spettacolari tornanti che portano al fondovalle di località Borgonuovo.

Qui, dalla piazza delle scuole, si imbocca l'antica salita ("montata" di Vezza) che ci porta al centro di sommità del paese nella piazza S.Bernardino, chiudendo l'anello attraverso una spettacolare salita verso il capoluogo a tratti pavimentata ancora con l'antica "sternìa" locale, la strada lastricata da piccole pietre rotonde.

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AVVERTENZE

E' uno dei 4 Sentieri tematici ad anello presenti a Vezza d'Alba. 

Il Sentiero è palinato ed ha un senso di percorrenza: si raccomanda di percorrere i Sentieri nel senso di marcia indicato dalla segnaletica e nelle mappe; è possibile prolungare l'itinerario incrociando gli altri sentieri presenti.

Alcuni tratti del sentiero sono impegnativi e tecnici per un utilizzo in mountain bike. In alcuni tratti occorre trasportare la bicicletta a spinta.

AUDIOGUIDA DEL SENTIERO: per usufruire dell'audioguida con traccia gpx integrata, è possibile scaricare sul proprio smartphone l'app gratuita Izi.Travel, ed attivare la geolocalizzazione: in questo modo una narrazione automatica si attiverà nei punti di interesse raccontando storie e curiosità.
Audioguida pre-visionabile anche su browser: https://izi.travel/it/2100-sentiero-del-tasso/it

Si raccomanda sempre di munirsi della cartina, di dotarsi di scarpe adatte alle escursioni su fondi sconnessi, eventualmente di bastone o racchette da escursionismo. Nel periodo primaverile / estivo è consigliabile portarsi nello zainetto dell'acqua da bere e una barretta energetica.
Non fare mai esclusivo affidamento alle disponibilità di acqua sul posto.

E' consigliabile, prima di partire, consultare preventivamente le previsioni meteo e contattare il sito web dell’Ecomuseo o i nostri uffici per accertarsi dell’effettiva percorribilità dei Sentieri

Alle persone allergiche a punture di insetti, pollini, polvere o altro, si raccomanda di munirsi dei medicinali necessari a fronteggiare eventuali punture o inalazioni impreviste.

Prima di partire per un Sentiero si raccomanda di comunicare a qualcuno la propria meta o il Sentiero percorso, in modo tale da permettere, in caso di necessità, di essere raggiunti più facilmente ed ottimizzare eventuali operazioni di soccorso.

L’Ecomuseo si solleva da qualsivoglia responsabilità per danni, infortuni e smarrimenti verso i fruitori dei Sentieri.

 

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